CittaĢ capitale del Libano Giace sulla costa levantina, su un promontorio con il quale termina un contrafforte del monte Libano; la cittaĢ lo riveste in buona parte con i quartieri antichi sul versante settentrionale, dove si trovano il porto e la stazione ferroviaria e con quelli moderni.
Adagiata sugli scogli al centro della costa orientale del Mediterraneo, Beirut eĢ una cittaĢ viva, multiculturale, attraente e tutta da scoprire.
Considerata a lungo la “Parigi del Medio Oriente”, Beirut eĢ una cittaĢ fatta di contrasti, ma che si distingue per la sua vivacitaĢ culturale e la sua atmosfera, in equilibrio perenne tra la mondanitaĢ festosa e la severitaĢ tipica delle cittaĢ che ne hanno viste tante.
Stretto tra la sempiterna questione israelo-palestinese e il recente conflitto siriano, il Libano si trova oggi nellāincertezza del futuro che lo attende. Ma eĢ forse anche per questo che la sua capitale, Beirut, sembra vivere pensando solamente al presente, tra lo scintillare dei suoi palazzi ultramoderni ispirati allāoccidente e le rovine della guerra civile durata dal 1975 al 1990, in un affascinante quanto ubiquo contrasto che si ripropone di continuo.
Per alcuni non saraĢ piuĢ la āParigi del Medio Orienteā, come veniva chiamata negli anni ’60 per la sua ricchezza e la vita mondana, ma oggi Beirut eĢ viva, multiculturale, attraente e tutta da vivere.
Ricostruito completamente negli anni ’90, il centro di Beirut, o Downtown, eĢ perfetto per iniziare una visita della cittaĢ passeggiando mentre si lascia lo sguardo libero di vagare tra una curiositaĢ e lāaltra. Il quartiere si sviluppa attorno a Nejmeh Square (o Place de lāEtoile), al centro della quale si staglia la torre dellāorologio: uno dei simboli della cittaĢ, in cui il segnatempo non eĢ uno qualsiasi, bensiĢ un Rolex.
A sorvegliarlo metaforicamente ci sono il Palazzo del Parlamento e la Chiesa ortodossa di San Giorgio, alla sicurezza reale ci pensano invece i militari posizionati a tutti i punti dāaccesso della piazza.
Nel giro di poche centinaia di metri si concentrano almeno altre due chiese e tre moschee, ma questo eĢ esattamente il genere di mescolanza culturale che si respira ovunque a Beirut.
Ancora pochi passi e si giunge al Gran Serraglio, imponente palazzo governativo di fine XIX secolo, mentre nella direzione opposta si trova la magnifica Moschea Mohammad Al-Amin, con le sue cupole azzurre (ispirate alla Moschea Blu di Istanbul) e i quattro minareti che si stagliano verso il cielo. Questi dominano lāorizzonte anche dalla vicina Martyrs Square, con lāomonima statua intitolata ai martiri, su cui sono stati volutamente lasciati dei fori di proiettile a rafforzarne lāimpatto catartico.
Al termine del canonico giro in centro, tra monumenti e luoghi di culto, percheĢ non continuare la camminata in un contesto piuĢ leggero come quello della